domenica 1 novembre 2009

Nel mezzo del cammin di nostra vita...un viaggio così reale !


Pare ovviamente dal titolo che parlerò della Commedia di Dante.Veramente è un grande onore per me di iniziare la carriera letteraria colla commedia dantesca

Credo che quando qualsiasi uno legga la Commedia comincia dai primi passi a sentire che è un viaggio reale, come ho già sentito, e non tocca l'immaginazione di Dante.
Dopo aver letto e riflettuto tanto, ho sntito più che mai, la grandezza di Dante e la sua opera, La Commedia.

Nella realtà Dante non è il primo che ha trattato l'argomento dell'altro mondo,e da qui nasce la grandezza della Commedia che è molto diversa di qualsiasi alltra opera che parla dello stesso argomento,perché quando si legge la Commedia, si sente che Dante ha fatto, nella realtà, questo viaggio e narra semplicemente quello che ha visto.
Ma come Dante ha potuto creare un viaggio così reale?!!

Secondo me , Dante ha usato molti strumenti per creare dall'immaginazione, una realtà, tra questi c'è:
•Usare le realtà, già conosciute dalla religione, ma in un modo intelligente, che usa le realtà non come informazioni, ma come scene o cose concrete.
•Usare la profezia.
•Usare lamenti della vita terrena come cose non comuni nell'altro mondo.
•La ricchezza espressiva di Dante, il suo talento ed il suo modo intelligente.


Il modo intelligente di Dante :
È un espressione che ho creato per descrivere il modo che ho notato nella Commedia dantesca.
È la plasticità della realtà all'immaginazione dell'autore, senza far sentire che è la realtà,già, conosciuta.
Per esempio, Dante ha usato la luce come la rappresentazione di Dio,è una realtà già conosciuta, ma l'ha usata in un'atmosfera dalla sua immaginazione.Allora sappiamo che è un'immaginazione e nello stesso tempo la mente è prerarato a crederci, perché già conosciamo che la luce è il simbolo di Dio.Cioè l'itelligenza di creare un'immaginazione credibile.


Qualche realtà già conosciute dalla religione :
Troviamo nel patrimonio cristiano molte idee dell'altro mondo, di cui nel libro sacro troviamo molto segni.
Anche il patrimonio islamico è pieno delle immagini dell'altro mondo,sia nel sacro Corano che nel Hadith, e questo patrimonio islamico è stato trasposto ad europa attraverso la civilizzazione araba nel Andalus,gli arabi a Sicilia e le guerra crociate, e forse il professore di Dante, Prunetto Latini, gli ha trasposto qualche informazione della descrizione dell'islam dell'altro mondo.Allora Dante aveva l'occasione di usare le informazioni cristiane come un uomo cristiano, ed anche le informazioni islamiche come un uomo colto.
E Dante ha usato queste informazioni nella Commedia col suo modo intelligente; dire la realtà senza farci sentire che è la realtà che già sappiamo dalla religione.come io dico: vedo una stoffa con i colori delle pianure, del latte e del sangue...mmm come è bella questa stoffa,invece di dire che la pandiera d'Italia è bella.
Allora non sentiamo che il suo viaggio è un 'immaginazione perché quasi tutte le cose descritte sono reale e già descritte nei libri sacri, e nello stesso tempo l'atmosfera è creata da un'immaginazione; immaginazione misto con la realtà.


Dal Vangelo e dalla Bibbia :
Se riflettiamo soltanto nel primo canto dell'inferno dantesco, troviamo qualche realtà già conosciute dal Vangelo, ma usate col modo intelligente di Dante.

Nel Vangelo il sonno è il simbolo del peccato;Isaia XXIX 10:
(perché Dio ha versato su voi uno spirito di sonno e vi ha fatto con gli occchi cisposi)
E lo stesso significato è stato menzionato più d'una volta nel Vangelo:Gerem LI 39.,Rom XII 11.
E Dante dice nel canto I 10. dell'inferno:
Io non so ben ridir com' i' v'intrai,
tant' era pien di sonno a quel punto
che la verace via abbandonai.


Il Vangelo ha menzionato una via salenda che conduce dalla vita del peccato alla vita virtuosa, è una via un po' vuota perché pochi che cercano di uscire dal peccato; Matt.VII.:
(che difficile via che conduce alla vita e pochi che la trovano)
E lo stesso significato è stato menzionato più d'una volta nel Vangelo:RomIII 12.
E Dante dice nel canto I dell'inferno 13.:
Poi ch'èi posato un poco il corpo lasso,
ripresi via per la piaggia diserta,
sì che 'l piè fermo sempre era 'l più basso.

Il simbolo della vita giust è il colle o la montagna, come il Vangelo ha detto: il colle di Dio; GeremXXXA 23.:
(Dio ti bendice,residenza della pietà, sacro colle).
E Dante ha detto nel primo canto dell'inferno 13.:
Ma poi ch'i' fui al piè d'un colle giunto,
là dove terminava quella valle
che m'avea di paura il cor compunto,

Il simbolo del peccato,nel Vangelo, che allontana l'uomo dalla vita virtuosa sono i monasteri; la lupa, il tigre ed il leone; GeremV.6.:
(perciò il leone e la lupa della notte li annientano ed il tigre assieda le loro città, chi esca di cui si è perdato, perché i loro peccati sono stati aumentati)
E Dante dice nel canto I dell'inferno 43.:
l'ora del tempo e la dolce stagione;
ma non sì che paura non mi desse
la vista che m'apparve d'un leone.

Questi parea che contra me venisse
con la test' alta e con rabbiosa fame,
sì che parea che l'aere ne tremesse.

Ed una lupa, che di tutte brame
sembiava carca ne la sua magrezza,
e molte genti fé già viver grame,

questa mi porse tanto di gravezza
con la paura ch'uscia di sua vista,
ch'io perdei la speranza de l'altezza.

Possiamo anche notare due versetti nel Vangelo che Dante ha usato le realtà che ci trovano:
EbreiX! 10: (perché aspettava la città che ha le basi che l'ha creata Dio)
Isaia LXVI 1 ( e così ha detto Dio: i cieli sono il mio trono e la terra è il mio palmo. Dov'è la casa che mi costriute? E dov'è il luogo del mio agio?)
E Dante dice nel primo canto dell'inferno dantesco 124.:
ché quello imperador che là sù regna,
perch' i' fu' ribellante a la sua legge,
non vuol che 'n sua città per me si vegna.

In tutte parti impera e quivi regge;
quivi è la sua città e l'alto seggio:
oh felice colui cu' ivi elegge!».

Come vediamo tutti questi versetti presi dal Vangelo e si trrovano soltanto nel primo canto dell'inferno dantesco!
Da qui possiamo concludere che la Commedia è piena delle realtà già conosciute dal Vangelo.E da qui anche deriva la credibilità nel viaggio di Dante;usare le realtà già conosciute dalla religione e le ha presentate nel suo modo intelligente,miste con la fantasia.

Dante non ha usato soltanto le realtà introdotte dal Vangelo ma anché
Ha usato qualche realtà prese dal patrimoni islamico e le ha usate nel suo modo intelligente.
Ma come il patrimonio islamico è stato giunt a Dante?!
Come ho detto prima,il patrimonio islamico è pieno delle immagini dell'altro mondo, ed è stato giunto ad euoropa tramite le guerre crociate, la civilizzazione islamica nel Andalus e gli arabi di Sicilia.
Ed le opinioni dei musulmani per quanto riguarda l' argomento dell'oltre tompa sono stati studiate dai europei,specialmente le parole di Ibn Rushd ed Ibn Sina.
Ed il sacro Corano à stato tradotto per la prima volta nella prima metà del duecento. E sono state conosciute delle immagini dell'Israa e Mirragg e queste immagini sono state presentati nei libri dei letterati d'eouropa, come:
•gli scritti di Rodrigo Iximinis.
•gli scritti di Raimond Luglio del rinascimento, dell ricompensa,
deela punizione e del paradiso nell'islam.
•la storia spagnola generale che ho ordinato di scriverlo Alfonso il saggio.
•la poesia di Fazio degli operti che parla del viaggionotturno del Profeta Muhammad.
Allora Dante,l'uomo colto, aveva l'opportunità di leggere qualche scritto che parlano dell'altro mondo secondo l'islam.


Dal Sacro Corano :
Nel scro Corano nella sura di Addukhan 'il fumo' 56. Allah dice:
In nome di Allah Il Compassionevole, Il Misericirdioso
(e non proveranno altra morte oltre a quella prima morte terrena, Allah li ha preservati dal tormento della Fornace)
Vediamo che Dante ha usato lo stesso significato che anche esiste nel cristianesimo, ma col suo modo intelligentequanto ha detto nel canto I inferno 115.;
ove udirai le disperate strida,
vedrai li antichi spiriti dolenti,
ch'a la seconda morte ciascun grida.

Nel sacro Corano nella sura di Kaaf 22. Allah dice:
in nome di Allah, Il Compassionevole, Il Misericordioso
(Ora abbiamo sollevato il tuo velo, e quidi oggi la tua vista à acuta)
E Dante cita lo stesso significato più d'una volta nel paradiso dantesco
Quando ha detto nel canto XIX 52.
Dunque vostra veduta, che convene
esser alcun de' raggi de la mente
di che tutte le cose son ripiene,

non pò da sua natura esser possente
tanto, che suo principio non discerna
molto di là da quel che l'è parvente.

Però ne la giustizia sempiterna
la vista che riceve il vostro mondo,
com' occhio per lo mare, entro s'interna;

che, ben che da la proda veggia il fondo
in pelago nol vede; e nondimeno
èli, ma cela lui l'esser profondo.

Lume non è, se non vien dal sereno
che non si turba mai; anzi è tenèbra
od ombra de la carne o suo veleno
vuol dire che la mente umana no può vedere più che à chiaro a cui. E la mente non vede il fondo del mare, ma vede soltanto il tetto dell'aqua.
E dice che non c'è nessuna via per comprendere le cose divine che Dio.
Dante ha usato la stessa idea quando ha detto nel canto XXI 85. del paradiso
la cui virtù, col mio veder congiunta,
mi leva sopra me tanto, ch'i' veggio
la somma essenza de la quale è munta.
Vuol dire che l'unione della sua vista con la luce divina, gli fa in grado di vedere Dio.
E nel canto XXXI 49. del paradiso ha detto:
E 'l santo sene: «Acciò che tu assommi
perfettamente», disse, «il tuo cammino,
a che priego e amor santo mandommi,

vola con li occhi per questo giardino;
ché veder lui t'acconcerà lo sguardo
più al montar per lo raggio divino.
Vuol dire che Dante deve guardare il cielo per far diventare la sua vista più aspra per essere più forte per affrontare la luce divina.
Ed anche ha usato la stessa idea nel canto XXXIII 76. del paradiso:
Io credo, per l'acume ch'io soffersi
del vivo raggio, ch'i' sarei smarrito,
se li occhi miei da lui fossero aversi.

E' mi ricorda ch'io fui più ardito
per questo a sostener, tanto ch'i' giunsi
l'aspetto mio col valore infinito.
Vuol dire che la sua vista diventa più aspra guardando la luce divina.

Allah ha detto nel sacro Corano nella sura di Mariam 71.
in nome di Allah, Il Compassionevole, Il Misericordioso
(Nessuno di voi mancherà di passarvi; cioè è fermamente dal suo Signore)
Vuol dire che non c'è nessuno bene o cattivo che non passerà all'inferno; il bene soltanto per passare ed il cattivo, per il tormento.
Dante ha usato lo stesso significato nel suo viaggio che è allegoricamente rappresenta il cammino d'un'anima, cammino esemplare per tutta l'umanità attraverso i tre mondi:inferno, purgatorio e paradiso.

E nella sura di Kaaf 21.,Allah dice:
in nome di Allah, Il Compassionevole, Il Misericordioso
(Ogni anima verrà accompagnata da una guida e da un testimone)
Ha fatto lo stesso, Dante che ha usato il suo maestro Virgilio come guida nell'inferno e nel purgatorio, e Biatrice nel paradiso.

E nella sura di Ibrahim 48. Allah dice:
in nome di Allah, Il Compassionevole, Il Misericordioso
(avverrà ciò nel giorno in cui la terra sarà trasformata e parimenti cieli,
in cui gli uomini comparirano di fronte ad Allah,l'unico,il supremo Dominatore)

Anche Dante con la sua immaginazione ed il suo modo intelligente, ha trasformato la terra;solo l'emisfero settentrionale della terra è abitato; all'intero si apre la cavità dell'inferno, provocata dalla caduta di lucifero,l'angelo ripelle a Dio.E l'emisfero meridionale è occupato dall'oceano dove emerge la montagna del purgatorio.

Nella sura del Hegr 43.44. Allah dice:
in nome di Allah, Il Compassionevole, Il Misericordioso
(L'inferno sarà certo il loro ritrovo, esso ha sette porte e ciascuna ne avrà dinnazi un gruppo)
E nella spiegazione di questa sura:L'inferno ha sette porte.Ed è come categorie discendenti, l'una sotto l'altra, e quando scendiamo un gradino, la sofferenza aumenta e così via.
Dante ha usato lo stesso sistema:l'inferno dantesco è diviso in categorie,ed i dannati sono divisi in nove cerchi o gruppi secondo tre categorie:peccati di incontinenza, di bestialità e di malazia, al di fuori ci sono gli ignavi, i vili e gli eretici e così via.


Dagli Hadith :
Dante ha usato anche qualche raltà già conosciute dal Hadith, quello che ha detto il Profeta Muhammad,pace e benedizione su di lui.
( di Ibn Abbas, Allah si compiaccia di lui, ha detto che il Araaf, il purgatorio, è una montagna tra l'inferno ed il paradiso, ed è stata chiamata così perché dà sul paradiso ed anche dà sull'inferno.E su cui ci sono valle,alberi,frutti e fonti)
Dante ha usato questo paesaggio;il purgatorio dantesco somiglia il Araaf di cui ha parlato il Profeta Muhammad.

(di Ibn IL Mubarak di Ayub AL Ansary, Allah si compiaccia di lui, ha detto che: quando l'anima va all'altro mondo, l'incontrano le altre benedette anime, esattamente come gli uomini incontrano nella vita terrena, e le chiedono: cosa ha fatto questo tale e cosa ha fatto quella , si è sposata?. E se le chiedono d'un'uomo è morto prima di lei, dice che è stato perito, e dicono, le anime, siamo per Allah, ed a cui siamo ritornati!)
Dante ha creato un paesaggio concorra a questonel canto X dell'inferno in cui Cavalcanti, il padre di Guido cavalcanti, il famoso poeta e l'amico di Dante, ha chiesto Dante : dov'è mio figlio? poiché l'ha cercato ma non l'ha trovato,allora comincia a credere che suo figlio è stato morto.E quando Dante non ha risposto velocemente, perché non capiva la domanda; credeva che le anime sanno tutto, Cavalcanti ha pianto, il piangere di chi ha perso suo figlio.
Eppoi Farinata ha chiarito a Dante che le anime sanno il passato ed il futuro, ma non sanno il presente.
Allora Dante chiede a Farinata di fare Cavalcanti conoscere che suo figlio è ancora vivo e che non ha risposto addirittura alla sua domanda perché non l'ha capita.
Canto X 58.:
piangendo disse: «Se per questo cieco
carcere vai per altezza d'ingegno,
mio figlio ov' è? e perché non è teco?».
E poi canto X 100.:
«Noi veggiam, come quei c'ha mala luce,
le cose», disse, «che ne son lontano;
cotanto ancor ne splende il sommo duce.

Quando s'appressano o son, tutto è vano
nostro intelletto; e s'altri non ci apporta,
nulla sapem di vostro stato umano.

Però comprender puoi che tutta morta
fia nostra conoscenza da quel punto
che del futuro fia chiusa la porta».

Allor, come di mia colpa compunto,
dissi: «Or direte dunque a quel caduto
che 'l suo nato è co' vivi ancor congiunto;

e s'i' fui, dianzi, a la risposta muto,
fate i saper che 'l fei perché pensava
già ne l'error che m'avete soluto».

nel Hadith del Profeta Muhammad,pace e benedizione su di lui, nel quale parlava del suo viaggio notturno,Israa e Mirrag, ha detto:
(ho visto quei che mangiano i soldi dei orfani senza diritto, nelle loro bocche sono lanciati pezzi di fuoco ed escono dei loro deretani.
E quei che mangiano l'usura 'al reba' , hanno bance molto grandi, a causa di cui non possono muoversi.
E quelle prostitute, hanno fra le mani carne cucinato e bello, ed accanto a cui c'è carne maleodorato, e loro mangiano del carne puzzolente e lasciano quella bella! ........) e via discorrendo.
Dante ha usato la stessa idea; la legge del contrappasso; poiché il tormento è destribuito secondo la legge del contappasso; cioè per contrasto o per somiglianza.

Voglio dire che questi paesaggi, non sono tutti che concorrano con la religione, ma ce ne sono altri e tanti, ma ho detto soltanto quello che gira sempre nella mente.


E ci sono anche piccoli ritratti che ha fatto li viaggio dantesco così reale come:
Dante ha menzionato due alberi nel canto XXII del purgatorio, che si chiamano l'albero della sapienza del bene ed il male e l'albero della vita, Il Vangelo dice GenII9.(Dio ha fatto cresciuto ogn'albero bello per vista, delizioso per mangiare, e l'albero della vita è nelmezzo del paradiso e l'albero della sapienza del bene ed il male)
Ed il discorso di quest'albero somiglia a quello che è stato detto dell'albero di (Tuba) conosciuta dai musulmani,di cui ci sono tanti discorsi e tanti Hadith, che dicono che è un'albero molto grande pieno di colori con le foglie graandissime e molti discorsi ancora!

Anche forse, quando Dante ha detto:
Nel mezzo del cammin di nostra vita
Ha preso il tempo del viaggio suo dal tempo del viaggio del Profeta Muhammad, pace e benedizione su di lui, che è stata accaduta prospettivamente nel mezzo del suo cammin come Profeta!
Entrambi avevano una guida; il Profeta aveva Ghebril come guida, e Dante aveva virgilio e Biatrice!
E forse anche per quanto riguarda la causa del viaggio; il Profeta Muhammad, pac e benedizione su di cui, perché i dolori erano stracolmi; la morte di sua moglie e la morte di suo zio.E per Dante, perché i peccati erano stracolmi!

Allora da tutte queste concrete realtà, Dante ha creato una base per il suo viaggio, il fatto che ci fa essere preparati per credere in quello che dice, perché ha una base concorra alla realtà e le informazioni che già sabbiamo dell'altro mondo....no?!


Secondo me, è certo che il fattore più grande che ha fatto la Commedia, un viaggio così rale, è la realtà già conosciute dalla religione usate col modo intelligente di Dante.
Ma anche ci sono moltissimi fattori, di cui posso dire:
•usare la profezia più d'una volta durante il viaggio.
Dante ha detto nel canto XVII 34.;
«La contingenza, che fuor del quaderno
de la vostra matera non si stende,
tutta è dipinta nel cospetto etterno;

necessità però quindi non prende
se non come dal viso in che si specchia
nave che per torrente giù discende.

Da indi, sì come viene ad orecchia
dolce armonia da organo, mi viene
a vista il tempo che ti s'apparecchia.

Qual si partio Ipolito d'Atene
per la spietata e perfida noverca,
tal di Fiorenza partir ti convene.

Questo si vuole e questo già si cerca,
e tosto verrà fatto a chi ciò pensa
là dove Cristo tutto dì si merca

La colpa seguirà la parte offensa
in grido, come suol; ma la vendetta
fia testimonio al ver che la dispensa.

Tu lascerai ogne cosa diletta
più caramente; e questo è quello strale
che l'arco de lo essilio pria saetta.

Tu proverai sì come sa di sale
lo pane altrui, e come è duro calle
lo scendere e 'l salir per l'altrui scale.

E quel che più ti graverà le spalle,
sarà la compagnia malvagia e scempia
con la qual tu cadrai in questa valle;


che tutta ingrata, tutta matta ed empia
si farà contr' a te; ma, poco appresso,
ella, non tu, n'avrà rossa la tempia.

Di sua bestialitate il suo processo
farà la prova; sì ch'a te fia bello
averti fatta parte per te stesso.

Lo primo tuo refugio e 'l primo ostello
sarà la cortesia del gran Lombardo
che 'n su la scala porta il santo uccello;

ch'in te avrà sì benigno riguardo,
che del fare e del chieder, tra voi due,
fia primo quel che tra li altri è più tardo.

Con lui vedrai colui che 'mpresso fue,
nascendo, sì da questa stella forte,
che notabili fier l'opere sue.

Non se ne son le genti ancora accorte
per la novella età, ché pur nove anni
son queste rote intorno di lui torte;

ma pria che 'l Guasco l'alto Arrigo inganni,
parran faville de la sua virtute
in non curar d'argento né d'affanni

Le sue magnificenze conosciute
saranno ancora, sì che ' suoi nemici
non ne potran tener le lingue mute.

A lui t'aspetta e a' suoi benefici;
per lui fia trasmutata molta gente,
cambiando condizion ricchi e mendici;

e portera'ne scritto ne la mente
di lui, e nol dirai»; e disse cose
incredibili a quei che fier presente

Poi giunse: «Figlio, queste son le chiose
di quel che ti fu detto; ecco le 'nsidie
che dietro a pochi giri son nascose.

Non vo' però ch'a' tuoi vicini invidie,
poscia che s'infutura la tua vita
vie più là che 'l punir di lor perfidie».
questa profezia che narra la vita successiva di Dante;
Dante aveva paura per quanto riguarda la profezia di Cacciaguida ed ha legato tra questo e quello che ha sentito del suo destino nell'inferno e nel purgatorio, allora è andato a Cacciaguida per chiarirgli di più,
e Caccia guida gli ha detto che partirà presto da Firenze, la voglia del papa,e che conoscerà come il pane del prossimo è più salato,e che i suoi compagni nell'isilio saranno cattivi con lui, e che sarà onore per lui di formare un partito e lui sarà l'unico membro in esso, e che troverà il rifuggio presso Cangrande della scala a Verona, ed alla fine gli chiede di non odiare i suoi vicini perhé la sua memoria nel futuro, oltrepasserà la loro punizione.E questo, esattamente,che è stato sucesso a Dante!
E come possiamo vedere questa situazione di profezia, ci da la sensazione che siamo nell'altro mondo, in cui ci sono persone sanno il futuro e parlano precisamente di cui.
E questa non è l'unica profezi nella Commedia, anche ce ne sono altre, che disegnano i lamenti dell'altro mondo.
•il disegno di qualche paesaggio comuni per la vita terrena, come aspetti non comuni nell'altra vita, come:
-il movimento della sua gola, il fatto che indica che è una persona viva.
-il movimento dei sassi sotto i piedi di Dante soltanto, perché è una persona ancora viva.
-avere l'ombra, al contrario delle anime che non cel'hanno, che sono anime.
- la perdenza della coscienza più d'una volta nei primi canti, per dire che è una situazione più di terribile e vera. Poi comincia ad essere più forte e sopporta quello che vede, perché ha visto tanto all'inizio
-il dire,molte volte, che non ha la capacità di descrivere quello che vede, e rassomiglia il suo discorso come il discorso di un bambino ancora allatta se cerca di derscrivere.
E così via...
•Ed il fattore princibale ed il più apprezzato,che ha fatto la Commedia, un viaggio così reale, deve essere la ricchezza espressiva di Dante ed il dono di allah; ilsuo talento,quello che non possiamo spiegarlo o nemmeno parlarne....è un talento d'un poeta così grande.E da qui possiamo rispondere alla domanda che ho detto all'inizio della ricerca: come Dante ha potuto creare un viaggio così reale?!!....è il suo talento!
Quello che devo dire che malgrado che Dante abbia usato qualche realtà già conosciute, ma è l'autore più grande che ha disegnato, ha aggiunto ed ha creato.E questa ricerca sarà una via per vedere la grandezza di Dante, e farci vedere come ha creato

....un viaggio così reale !


Grazie...Dante!

Cambiala !


Ha paura,...tanta paura,
perciò, gioca la canzone,
per portarlo alle zone,
lontane dalla paura.....più lontane dalla paura.

Ma quanto sente,...quanto aumenta,
la paura che ha dentro,
''non so che c'è e che c'entro''
Grida impaurito, e nemmeno nessuno tenta,

di sentirlo nessuno,
affinché ha saputo che c'è,... ha saputo il valore,
lui che gioca la canzone della paura e del dolore,
canzone così triste per qualsiasi uno.

Allora la soluzione è così facile, niente paura,
basta cambiare la canzone con i sentimenti vecchi,
e fare entrare un'altra bella canzonetta negli orecchi,
e fa sé sentirla dolcemente, e ritorna alla sua bella natura.

Dove l'acqua !


Ha sete...molto bisogna dell'acqua... perde la testa,
Finalmente ha visto l'acqua a lontano dalla vista,
purtroppo, era miraggio non era verità!

Poco dopo trovato un pozzo ,per fortuna, ancora sta,
ma quell'acqua non ha il giusto neanché la tonalita giusta,
comincia a credere che tutti i pozzi non contengono Sincerità!

 Poi ha trovato qualcuno, che gli ha dato una proposta;
"l'acqua non importa ,inoltre molto ti costa"
E così diceva tutta la gente in quella città!

E' diventato pessimista...ma no deve cercarla,
E come l'acqua non importa e nessuno qui non c'è l'ha?!
Sente che sia in un deserto e non c'è che la strelità!

resta cercando l'acqua e non basta,
senza l'acqua che vita resta?!
l'inesistenza dell'acqua è una grande penalità!

Scoperto che tutta l'acqua, per il Caldo della vita evapora,
e malgrado che non umidisca le sue vene ,ora,
è convinto che l'acqua ci sia ,e molto presto la pioggia verrà!!